È una voce esperta e appassionata quella di Guido Carboni che, in un’intervista esclusiva ai nostri microfoni, torna a parlare della piazza biancorossa con lucidità e affetto. Le sue parole toccano molti dei temi caldi che oggi ruotano attorno al presente e al futuro del club pugliese.

"Bari è un'altra realtà", afferma. "È un posto dove sai che vai ad allenare in una piazza che ti dà tanto. Ma quando le cose non vanno bene, devi avere la forza e la personalità per leggere anche i momenti". Carboni sa bene cosa significhi: nel suo primo anno in panchina la contestazione fu forte, e si toccò un minimo storico di presenze allo stadio con appena 3.000 spettatori. "Ma poi facemmo bene e arrivammo a 18-20 mila. Bari può arrivare a 40 mila tutte le domeniche in Serie A".

Secondo Carboni, la società ha una potenzialità enorme: "Ha una proprietà forte, che potrebbe fare grandi cose. Però bisogna vedere quanto ci investe, quanto vuole davvero. Questo è il dilemma di ogni tifoso barese. Non credo che uno si diverta a fare campionati solo per sopravvivere. Chi prende il Bari sa che è una piazza da riportare al grande calcio. Lo merita la città, lo merita la tifoseria. È uno stadio costruito per le grandi partite. Se De Laurentiis vuole investire, deve farlo chiaramente. Altrimenti bisogna giocare a carte scoperte e dire quali sono i programmi e gli obiettivi".

Infine, uno sguardo al futuro personale: "Ho ricevuto proposte dalla Serie C, ma non mi hanno appassionato. Io alleno solo se sento emozione, altrimenti faccio altro. Sto seguendo un centro sportivo, ma se arriva la proposta giusta, non mi tiro indietro. Non cerco una panchina qualunque, ma una che mi riemozioni. Altrimenti, preferisco guardare e commentare".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 09 aprile 2025 alle 15:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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